I social ci portano davvero ad odiare il nostro corpo?
L’utilizzo dei social media è sempre più associato a una percezione negativa del proprio corpo, spesso causata dall’esposizione a contenuti idealizzati, come immagini di celebrità o modelli convenzionalmente attraenti. Questo fenomeno colpisce in particolare i giovani, che trascorrono molte ore su piattaforme come Instagram. Tuttavia, una recente ricerca condotta dall’Università di Maastricht ha esplorato strategie innovative che possono aiutare le persone a proteggere la propria immagine corporea durante l’uso dei social media. Le due strategie principali identificate sono l’apprezzamento della funzionalità del corpo e l’enfasi sulla propria personalità e valori.
I rischi dell’esposizione ai social media
La visione di contenuti legati a standard di bellezza irraggiungibili può portare a un aumento dell’insoddisfazione per il proprio aspetto e a un rafforzamento dell’auto-oggettivazione, ovvero la tendenza a valutare sé stessi principalmente sulla base del proprio aspetto fisico. Questa dinamica contribuisce a un’immagine corporea negativa, soprattutto tra le giovani donne, che rappresentano una delle fasce più attive sui social media. Nonostante ciò, la ricerca suggerisce che alcune persone, specialmente quelle con un’immagine corporea positiva, riescono a filtrare le informazioni che influenzano il loro benessere. Questo processo, definito filtraggio protettivo, consente di valorizzare contenuti positivi e ignorare quelli negativi.
Le strategie di protezione individuate
Il team di ricerca ha focalizzato l’attenzione su due strategie di filtraggio protettivo che potrebbero essere insegnate anche a chi non possiede già un’immagine corporea positiva. Queste strategie includono:
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Apprezzamento della funzionalità del corpo
Questa strategia si basa sull’idea di concentrarsi su ciò che il corpo è in grado di fare, piuttosto che sul suo aspetto. Le persone imparano a valorizzare la propria capacità di muoversi, creare, percepire e vivere esperienze, sviluppando un sentimento di gratitudine verso il corpo. Ad esempio, di fronte a un’immagine idealizzata su Instagram, si potrebbe pensare: “Questa donna è bellissima, ma il mio corpo mi permette di vivere esperienze uniche e preziose, e questo è ciò che conta”. -
Focalizzazione su personalità e valori
La seconda strategia incoraggia a spostare l’attenzione dai confronti estetici agli aspetti positivi della propria personalità e dei propri valori, come la determinazione, l’impegno o l’empatia. Questo approccio aiuta a ridurre i confronti dannosi con gli altri, rafforzando l’autostima e concentrandosi su qualità che vanno oltre l’apparenza.
Lo studio: un esperimento per testare le strategie
Per valutare l’efficacia di queste strategie, sono state coinvolte 150 giovani donne di età compresa tra 18 e 35 anni, un gruppo particolarmente vulnerabile agli effetti negativi dei social media. L’esperimento è stato strutturato in diverse fasi:
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Valutazione iniziale dell’immagine corporea
Le partecipanti hanno completato dei questionari per valutare la loro percezione del corpo e il grado di auto-oggettivazione. -
Esercizi di familiarizzazione
Le partecipanti sono state suddivise in tre gruppi:- Il gruppo funzionalità del corpo ha scritto riflessioni sui vari aspetti funzionali del proprio corpo (es. capacità creative, sensi, movimento).
- Il gruppo personalità e valori ha scritto sulle qualità positive della propria personalità e sui valori più importanti.
- Il gruppo di controllo ha svolto un esercizio su un tema neutrale, non legato al corpo.
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Esposizione a immagini su Instagram
Le partecipanti hanno visualizzato 15 immagini di donne convenzionalmente belle, rappresentative degli standard di bellezza contemporanei. Per ogni immagine, hanno completato un esercizio legato alla loro strategia di gruppo (ad esempio, scrivere una riflessione su ciò che apprezzano del proprio corpo o dei propri valori). -
Misurazione finale dell’immagine corporea
Al termine dell’esperimento, è stata nuovamente valutata la percezione del corpo delle partecipanti per analizzare gli effetti delle strategie.
I risultati
I dati raccolti hanno evidenziato risultati significativi:
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Miglioramento dell’immagine corporea
I gruppi che hanno utilizzato le strategie di protezione hanno riportato un’immagine corporea più positiva rispetto al gruppo di controllo, sia dopo gli esercizi di familiarizzazione che dopo l’esposizione alle immagini su Instagram. -
Riduzione dell’auto-oggettivazione
Il gruppo “funzionalità del corpo” ha mostrato una significativa riduzione nell’auto-oggettivazione rispetto agli altri gruppi. Questo suggerisce che concentrarsi sulle capacità del corpo riduce la tendenza a basare il proprio valore sull’aspetto fisico. -
Limiti delle strategie
Nonostante i benefici, tutte le partecipanti hanno riportato un leggero calo dell’immagine corporea dopo aver visto le immagini su Instagram, a conferma che è difficile essere completamente immuni agli effetti negativi dei social media. Tuttavia, i gruppi di protezione hanno mostrato un impatto meno significativo rispetto al gruppo di controllo.
Cosa possiamo imparare?
Queste strategie, pur non essendo infallibili, rappresentano strumenti utili per ridurre gli effetti negativi dell’esposizione ai social media. L’apprezzamento della funzionalità del corpo si è dimostrato particolarmente efficace nel ridurre l’auto-oggettivazione, sottolineando l’importanza di un cambiamento di prospettiva: considerare il corpo per ciò che è in grado di fare, piuttosto che per il suo aspetto.
Tuttavia, il cambiamento individuale non è sufficiente. È necessario un intervento sistemico per trasformare il panorama dei media e ridurre la pressione esercitata dagli ideali di bellezza irrealistici. Fino a quando questo cambiamento non sarà realizzato, strategie come quelle testate nello studio possono aiutare le persone a sviluppare una relazione più sana con il proprio corpo.
Prospettive future
I risultati di questo studio sono promettenti, poiché dimostrano che le strategie di protezione possono essere insegnate e apprese in breve tempo. Questo apre la strada a potenziali interventi su larga scala, anche se saranno necessarie ulteriori ricerche per confermare l’efficacia di queste strategie nella vita quotidiana. Nell’attesa di un cambiamento più ampio, questi approcci rappresentano un valido aiuto per chi cerca di proteggere la propria immagine corporea in un mondo dominato dai social media.