La risata: un fenomeno universale che va oltre l’umorismo umano

La risata, presente in tutte le culture umane, è da sempre associata alla gioia, al gioco e al divertimento. Tuttavia, il suo ruolo fondamentale nella vita sociale e la sua origine hanno rappresentato un enigma per scienziati e filosofi per secoli. Oggi, grazie a un numero speciale della prestigiosa rivista Philosophical Transactions of the Royal Society B, nuovi studi provenienti da biologia, neuroscienze e psicologia mettono in discussione vecchie convinzioni sulla sua evoluzione.

Una nuova prospettiva sull’origine della risata

L’edizione speciale della rivista, curata da Fausto Caruana dell’Università di Parma e del CNR, Elisabetta Palagi dell’Università di Pisa e Frans de Waal della Emory University, presenta una vasta raccolta di ricerche che ridefiniscono la comprensione della risata. Secondo Caruana, “la tradizione filosofica ha sempre legato la risata all’umorismo, ma questo fenomeno è molto più complesso di quanto si pensasse”. Palagi aggiunge: “L’approccio antropocentrico ignora l’evidenza di comportamenti simili in altre specie animali”.

Nel loro articolo introduttivo, i curatori analizzano studi recenti che sfidano l’idea che la risata sia esclusiva dell’essere umano. Un esempio è il lavoro del compianto psicologo Jaak Panksepp, che ha identificato nei ratti modelli vocali potenzialmente collegati alla risata dei primati. “Il contributo di Panksepp è stato fondamentale per superare il paradigma antropocentrico”, spiega Palagi.

La risata tra neuroscienze e comportamento sociale

Le neuroscienze hanno contribuito a scoprire somiglianze tra i circuiti neurali di diverse specie. Studi condotti da Caruana rivelano che ratti e primati condividono meccanismi cerebrali legati al gioco e alle vocalizzazioni, suggerendo radici evolutive comuni. Anche la natura contagiosa della risata sembra essere mediata da specifici circuiti neurali, in particolare i neuroni specchio, che facilitano l’empatia e l’interazione sociale.

Un’altra figura centrale nel campo, Robert Provine, neurologo e psicologo dell’Università del Maryland, ha dimostrato che la risata è principalmente un fenomeno sociale: si verifica fino a 30 volte più frequentemente in contesti collettivi che in situazioni solitarie. Secondo Provine, la risata non solo rafforza i legami di gruppo attraverso la condivisione di emozioni positive, ma serve anche a migliorare la comunicazione, sia verbale che non verbale.

Conclusioni

Le ricerche raccolte evidenziano che la risata è un fenomeno complesso, dalle profonde radici evolutive e con un ruolo centrale nella vita sociale di molte specie. Superando l’idea che sia esclusiva degli esseri umani e strettamente legata all’umorismo, gli studiosi stanno tracciando nuove strade per comprendere la sua funzione universale.

Questa nuova prospettiva non solo arricchisce la nostra conoscenza della risata, ma apre anche scenari affascinanti per lo studio del comportamento umano e animale.

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